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Xenía – Ospitalità e sostenibilità in Italia

Xenía – Ospitalità e sostenibilità in Italia
di Carlo Piccillo

Università Telematica eCampus
Master Universitario Annuale di I Livello
Master in Discipline Geografiche per l'Insegnamento negli Istituti Secondari di I e II Grado
Relatrice: Prof.ssa Sandra Ciarcianelli
Anno Accademico 2019-2020

1.1 - Turismo sostenibile

Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO), non si può fare a meno di prendere in considerazione l’attuale e futuro impatto economico, sociale e ambientale del turismo. Essendo uno dei settori più grandi al mondo, nonché in continua crescita, in molti paesi questo riveste un ruolo fondamentale nella realizzazione di uno sviluppo sostenibile. Data l’interdipendenza delle varie comunità con gli ambienti naturali e culturali in cui co-esistono, è importante sostenere le basi della loro prosperità, cioè le destinazioni turistiche, in tutte le sue dimensioni.

Allo stesso tempo, pur essendo una delle principali forze di sviluppo, si presentano una serie di aspetti svantaggiosi per l’ecosistema in cui si opera:

  • Il turismo è un fattore rilevante, ancora crescente, del cambiamento climatico, che attualmente rappresenta circa il 5% delle emissioni globali di CO2, generate principalmente dalle operazioni di trasporto, e da quelle di alloggio.
  • L’inquinamento locale, dovuto al cattivo trattamento dei rifiuti solidi e liquidi, da parte delle imprese e dalle attività dei turisti, rimane un problema in diverse aree
  • Le aziende alberghiere usano spesso risorse non rinnovabili. Ad esempio, in alcune zone, un resort consuma più acqua rispetto all’intera comunità locale.
  • Un’impresa turistica mal posizionata e attività inappropriate dei viaggiatori, sono dannose per la biodiversità e per i siti che custodiscono un patrimonio culturale.
  • Il turismo può avere impatti negativi sulla società locale, limitando l’accesso alle risorse necessarie per il suo sostentamento. Inoltre, ciò può portare a un aumento della criminalità e dello sfruttamento minorile, anziché farlo regredire.
  • A volte, le condizioni di lavoro sono tutt’altro che sostenibili.

Tutti gli aspetti sopra-citati sottolineano la necessità che il turismo sia pianificato e gestito con attenzione. Affinché ciò avvenga, i governi dovrebbero stabilire e attuare nuove politiche in materia di controllo e gestione, in collaborazione con tutti gli operatori del settore. Teoricamente, le basi per questo sviluppo sono state poste almeno 25 anni fa.

Dalla Conferenza Mondiale sul Turismo Sostenibile, che si svolse nel 1995 a Lanzarote (Isole Canarie, Spagna), venne pubblicata la Carta del Turismo Sostenibile. Di questo documento, il primo dei 18 principi riporta:

Lo sviluppo del turismo deve basarsi su criteri di sostenibilità, vale a dire che deve essere ecologicamente compatibile con l’ambiente originario, oltre che economicamente tollerabile, ed eticamente e socialmente equo per le comunità locali; un processo guidato che prevede una gestione globale delle risorse in modo da garantirne la sussistenza, consentendo così di preservare il capitale naturale e culturale. In quanto potente strumento di sviluppo, il turismo può e deve partecipare attivamente alla realizzazione della sostenibilità.

Riferendosi agli aspetti economici, sociali e ambientali, si argomenta la necessità di stabilire un adeguato equilibrio tra queste tre dimensioni per garantire la sostenibilità a lungo termine. Pertanto, oggi, il turismo dovrebbe fornire benefici economici, equamente distribuiti, a tutti i soggetti interessati, altresì contribuire alla riduzione della povertà. Si dovrebbe rispettare l’autenticità sociale delle comunità ospitanti, dunque preservare il loro patrimonio e contribuire alla comprensione inter-culturale. Si dovrebbe fare un uso efficiente delle risorse ambientali, salvaguardando i processi ecologici e contribuendo alla conservazione della biodiversità. Non di meno, il turismo dovrebbe mantenere un alto livello di soddisfazione e garantire un’esperienza significativa per i viaggiatori, aumentando la loro consapevolezza sulla sostenibilità e promuovendo pratiche comuni.

Solo all’inizio degli anni ‘90, in particolare al primo Summit della Terra (Rio de Janeiro, 1992), fu sviluppato il concetto di turismo sostenibile. I principi che furono stabiliti, sono serviti come base per l’UNWTO, che, ancora nel 1995, ha definito il turismo sostenibile come “un’attività che soddisfa le esigenze dei turisti e delle regioni di ospitalità, al tempo stesso proteggendo e promuovendo le opportunità per il futuro. Concepito come un modo per gestire le risorse disponibili, il turismo deve poter soddisfare le esigenze economiche, sociali e ambientali nel rispetto dell’integrità culturale, dei processi ecologici, della diversità biologica e dei sistemi di sostegno alla vita”.4 Inoltre, al Summit Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile (Johannesburg, 2002), è stato reso noto l’importanza del turismo per la riduzione della povertà.

La realizzazione di tutti questi obiettivi è un processo continuo che richiede un costante monitoraggio. Per questo, con il supporto della Divisione Statistica delle Nazioni Unite (UNSD), l’UNWTO ha lanciato l’iniziativa “Towards a Statistical Framework for Measuring the Sustainability of Tourism” (MST). L’obiettivo principale, come suggerisce il nome, è quello di sviluppare un quadro statistico per misurare il ruolo del turismo nello sviluppo sostenibile.

Con questo strumento, si mira ad avere un linguaggio comune tra varie agenzie operanti nel settore. Soprattutto, l’iniziativa potrà sostenere ulteriormente la realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030 e quelli della Rete Internazionale degli Osservatori del Turismo Sostenibile (INSTO) dell’UNWTO. Nel complesso, il quadro statistico dell’MST potrà fornire una base informativa per favorire la comunicazione tra vari sistemi e così incoraggiare un processo decisionale sia a livello internazionale che locale.

Un tale strumento di comunicazione può essere fondamentale, dato che l’epidemia da COVID-19 sembra aver indirizzato il mondo di oggi verso una nuova stasi. Il turismo è stato il più colpito tra tutti i settori economici. In un contesto d’incertezza come quello presente, informazioni aggiornate e affidabili sono importanti per questa industria, indispensabili per la concretizzazione della sostenibilità.

In futuro, se il virus sarà debellato, l’UNWTO prospetta uno scenario di espansione del turismo internazionale. Si prevede che gli arrivi saranno 1,8 miliardi entro il 2030, rispetto ai 1,4 miliardi del 2019. Quindi, si desume che il turismo continuerà a crescere, ma a un ritmo più moderato rispetto ai decenni passati, con un aumento medio del numero di arrivi del 3,3% all’anno. Vale a dire che c. 43 milioni di turisti si aggiungeranno al mercato ogni anno.

In linea con queste previsioni, il 2018 è stato il nono anno consecutivo di crescita sostenuta in Europa, la Regione più visitata al mondo, con 710 milioni di viaggiatori. Di questa, la parte meridionale e mediterranea è risultata essere la destinazione più visitata rispetto alle altre. Tra i Paesi di quest’area, Italia, Grecia, Portogallo e Croazia hanno registrato il maggior numero di arrivi. Con queste stime si può dedurre che l’Italia continuerà ad essere una delle mete più visitate al mondo; nel 2019, il Paese si posiziona al quinto posto dopo Francia, Spagna, USA e Cina per il numero di arrivi internazionali: 62 milioni. Questo flusso dovrà essere gestito non solo come stimolo economico.

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