I social network sono costituiti da piattaforme informatiche attraverso le quali è possibile entrare in comunicazione col pubblico lanciando spunti di dialogo attraverso la pubblicazione in un proprio spazio (pagina, bacheca, ecc.) di notizie, riflessioni, suggerimenti, commenti, fotografie, filmati. I contenuti generati da ciascun utente possono essere approvati (il cosiddetto “like”), commentati, condivisi dagli altri user generando così una sorta enorme “salotto” dove si svolge una “conversazione” fra amici e dove gli amici , se adeguatamente incuriositi, potranno divenire ospiti, acquirenti o fruitori dei servizi dell'azienda (Boschetti e Lo Surdo, 2016).
Secondo un'indagine condotta da statista.com nel 2018, Facebook risulta essere il social network più utilizzato al mondo con ben 2,2 miliardi di utenti, seguito da Youtube (1,5 miliardi) e Instagram (813 milioni), ma anche Twitter, Pinterest, Linkedin e Google Plus godono di una buona notorietà.
L’azienda multifunzionale può quindi sfruttare il grande successo dei social network per creare una propria pagina “social” su uno o più portali, dando vita così ad una rete di contatti che possono incrementare la clientela o fornire l'occasione per condividere esperienze professionali riguardanti la propria attività. Dalla pagina social, inoltre, gli utenti interessati avranno la possibilità di collegarsi al sito aziendale, dove troveranno le informazioni complete sull’offerta di prodotti e servizi. La presenza sui social network può essere quindi molto efficace per incrementare la clientela, in quanto permette all'imprenditore di stabilire immediatamente relazioni confidenziali con i suoi interlocutori. Per raggiungere questo risultato, tuttavia, è necessario dedicare molto tempo al dialogo, sapersi proporre in modo “simpatico” e accattivante e, soprattutto, saper gestire le discussioni e le contrapposizioni che possono incorrere tra i vari utenti, al fine di evitate situazioni che producano effetti controproducenti. Un'azienda agricola, quindi, si dovrebbe avvicinare ai social network gradualmente, dedicandosi inizialmente a seguirne bene uno e poi, eventualmente, dedicarsi anche ad altri, in quanto creare una pagina social e alimentarla in modo discontinuo potrebbe generare nei visitatori un effetto addirittura dannoso.
Sono in realtà “social” (nel senso che ospitano anche commenti, recensioni e condivisioni di esperienze di vacanza), inoltre, anche molti siti di informazione-promozione-prenotazione turistica, come Tripadvisor, Booking.com, Expedia, Airbnb ecc. All'interno di questi portali sono direttamente gli utenti (o presunti tali) a pubblicare i propri giudizi, che potrebbero anche essere negativi, vendicativi (laddove, durante il soggiorno, sia sorta qualche controversia rimasta irrisolta), o addirittura falsi (pubblicati, ad esempio, per mettere in cattiva luce un concorrente). L'imprenditore agrituristico dovrà dunque tenere d’occhio la propria inserzione su questi siti, sia per ringraziare chi ha espresso un giudizio positivo, sia per replicare ai giudizi negativi, in quanto alcuni siti specialistici (es. Tripadvisor) danno la possibilità agli utenti di citare le attività (sia positivamente che negativamente) senza che esse risultino realmente iscritte (basta infatti il ricevimento della recensione di un solo utente a far aprire una pagina dedicata all’azienda cui ci si riferisce, senza che questa ne sia informata), influenzando così le scelte di consumo sia per quanto riguarda la ristorazione che l’offerta di alloggio (Galasso et al, 2016).
